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Tipologia e Tecnologia del Naviglio fluviale in Europa, Africa, Asia e Nordamerica 1472 ha 1910.
L’opera ha 96 pagine,(Carta 170g), di cui 24 a colori che comprendono 125 figure o foto
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I grandi fiumi, assai prima del mare, hanno rappresentato le vie del progresso della civilizzazione, e il più o meno rozzo naviglio che ne discendeva le acque - dagli otri dell’Eufrate fino agli ubiquitarii “vaporetti”- il suo mezzo di diffusione. Sin dalla Protostoria i viaggi del naviglio fluviale, a differenza da quello marittimo, furono favoriti dal ritrovarsi a percorrere vie tracciate dalla Natura in modo pressoché immutabile, e per di più, salvo prevedibili piene o note rapide, esenti da violenze meteorologiche: ciò giustifica la semplicità della loro tecnologìa rispetto a quella marittima, costretta a misurarsi con acque ignote e tempeste mortali, ma nello stesso tempo, essendo la navigazione fluviale strettamente connessa alla geografìa e quindi alla geopolitica, ha costituito uno dei capitoli fondamentali dell’Antropologìa culturale.
Quest’ultimo aspetto, ridotto prevalentemente alla ragion d’essere del naviglio, e quindi alle sue diverse tipologie e tecnologie, costituisce lo scopo della presente breve rassegna iconografica limitata all’Evo contemporaneo (XIX e parte del XX secolo), quando ancora coesistevano “barconi” privi di mezzi propulsivi (i burchi) e piccoli piroscafi a ruote o a elica o a catena immersa, nonché qualche raro esempio di veliero, civile o militare.
L’accenno al naviglio introduce la necessità della sua classificazione, che parrebbe rispondere correttamente a due criteri distintivi: locomozione e attività funzionale. La prima può essere passiva (traslazione correntizia o a rimorchio, quest’ultimo effettuato all’alzaia da uomini o animali agenti sull’omonima strada, o da un apposito natante), oppure attiva, con propulsore velico o meccanico.
Quanto alla seconda, si tratta comunque di un trasporto, differenziato però secondo il genere di materiale trasportato: umano (passeggeri), edile, postale, ecc.: dal che si vede che ciascun natante può presentare caratteristiche e scopi uguali a quelli diversamente classificati. Sicché la classificazione non può essere troppo rigida.
Autore: Giovanni Santi Mazzini dirigere il Pharos editoria specializzata nella vecchia marina in Italia da 20 anni, e lui
tradotto i 4 volumi della nave di 74 cannoni in italiano.
COMPOSIZIONE DELL’OPERA
formato orizzontale di 31x24,5 cm opuscoli cuciti filo rata.
Rilegatura in pellicola.
L’opera ha 96 pagine,(Carta 170g), di cui 24 a colori che comprendono 125 figure o foto
I Burchi, barconi, chiatte, ecc.
II Naviglio fluviale da parata e da passeggio
III Naviglio velico fluviale IV Piroscafi a fluviali
V Rimorchiatori fluviali
1 a ruote o a elica
2 a catena o a cavo immersi
VI Naviglio e macchine per lavori fluviali:
Draghe, Pontoni, Battelli-palombaro, ecc.
VII Piroscafi fluviali in servizio nelle colonie.
Autore : Giovanni Santi Mazzini
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