Battello cannoniere da 60 piedi anno XII

Battello cannoniere da 60 piedi

Modello anno XII

Di Pierre Alexandre Forfait (1752-1807)

Presentazione di una monografia alla scala 1/36

Stock faible

Autore : Sophie Muffat, Pierre Grandvilliers et Denis Désormière

105,00 €

Gli autori descrivono qui un piccolo battello costruito in varie centinaia di esemplari per la flottiglia di Boulogne, in vista di un tentativo di invasione dell’Inghilterra da parte delle armate del Primo Impero.

 

Nella prima parte del libretto, si trova l’inquadramento storico redatto da Sophie Muffat, membro della Sabretache, che descrive i vari tentativi di invasione.

 

Le tavole dei piani alla scala 1/36

Tav 1

Vista laterale schematica

Tav 2

Sezioni verticali

Tav 3

Sezioni orizzontali

Tav 4

Carpenteria assiale

Tav 5

Coste di innalzamento

Tav 6-7-8

Coste di riempimento

Tav 9

Vista laterale imboscata

Tav 10

Imboscatura davanti

Tav 11

Imboscatura dietro

Tav 12

Dormiente e bagli

Tav 13

Sezioni trasversali 1

Tav 13

Sezioni trasversali 2

Tav 14

Sezione longitudinale

Tav 15

Piano della stiva

Tav 16

Piano del ponte

Tav 17

Apparati-accastellamento

Tav 18

Apparati-accastellamento

Tav 19

Alberatura

Tav 20

Velatura

Tav 21

Attrezzatura dormiente

Tav 22

Attrezzatura corrente

Tav 23

Apparati-accastellamento

Tav 24

Artiglieria - Il Gribeauval

Tav 25

Artiglieria - Il cannone da 24

Tav 26

Bastimento invelato

Tav 27

Ferramenta

Tav 28

Livello del ponte - insellatura

 

 Image: Viste del modello di JP Ribal


 Vues du modèle de JP Ribal

1 – Studio storico

L’invasione dell’Inghilterra con i battelli piatti è un’idea che ricorre fin dall’antichità. Se si considera l’insieme dei tentativi, solo quello di Guglielmo il conquistatore fu veramente coronato da successo e questo fino all’ultima prova, quella di Nopoleone tra il 1803 e il  1805. La costruzione di questi battelli piatti di varie specie, è solo uno degli aspetti di questo tentativo abortito di conquista. Napoleone ha anche fatto costruire dei porti costosi, degli arsenali, dei vascelli, organizzato e riorganizzato senza fine la marina per finire, il 26 agosto del 1805, di abbandonare questo progetto faraonico e andare a battere al colazione ad Austerliz il 2 dicembre del 1805.

Tra il febbraio del 1803 e il 26 agosto del 1805, l’ingegnere Forfait e i suoi piani di battelli piatti, di forti galleggianti molto costosi e irrealizzabili, e le sue idee fantasiose, aveva finito per convincere Napoleone a costruire dei battelli cannonieri, lance cannoniere, pinacce e altre imbarcazioni, per trasportare le truppe e i loro armamenti. Si oppose la ministro Decrès molto intensamente quanto all’efficacia delle sue imbarcazioni, e alla maggior parte degli ammiragli, che consideravano Forfait e le sue idee strambe come, senza dubbio, un buon ingegnere navale, poiché fu considerato come un rivale di Sané, ma anche come un cattivo tattico. La scelta del porto di Boulogne era già una controversia poiché era considerato già all’epoca di Luigi XV come uno dei “peggiori porti della Manica”. Che dire di Etaples, minuscolo, e di Ostenda, malsana. Tutti i porti della flottiglia saranno quindi costruiti ex novo come Wimereux, costruito su una palude, oppure rinnovati dall’ingegnere Sganzin, vero produttore di miracoli in termini di genio. Sarà anche uno degli artefici dei campi costruiti nelle vicinanze per alloggiare le truppe, che saranno organizzate in modo molto regolamentato, ogni campo possedeva il proprio stato maggiore, ciascuno tra essi sottomesso a uno stato maggiore generale, comandato dal generale Berthier.

La flottiglia stessa è organizzata come una divisione terrestre e costantemente rimaneggiata. Tra le squadre, le sezioni, le divisioni create nel 1803,  che cambiano costantemente di composizione, e infine le squadriglie create nel 1804 che saranno continuamente trasformate fino a luglio 1805, si assiste alla laboriosa messa in opera di una organizzazione molto complicata e che cambia anche secondo la natura dei battelli; le squadriglie di battelli cannonieri contano più battelli di quelle delle lance o delle pinacce. Per complicare il tutto, l’Imperatore e i suoi ammiragli non sono d’accordo sul numero di uomini da imbarcare sui battelli cannonieri, questo varia tra i 90 e i 130 uomini. Infine questo sarà fissato in 95, ma nel luglio del 1805 …

Oltre agli uomini, sono i cavalli che bisogna trasportare, l’artiglieria imbarcate, gli utensili, le armi, i viveri per due settimane, l’acqua e il fieno per i cavalli.

Nel corso di questo progetto veramente ambizioso, che si tratti di costruzioni navali o del suo obiettivo finale che è l’invasione dell’Inghilterra, la situazione politica è del tutto cambiata, poiché si è passati dal consolato all’impero e con una guerra contro la sola Inghilterra a una guerra europea, dove il sole di Austerliz nasconde parzialmente la rovina della marina francese a Trafalgar. Nonostante questa disfatta, questo progetto di flottiglia di invasione non sarà mai veramente abbandonato dall’Imperatore, poiché nel 1807 e poi nel 1811, le ultime vestigia del campo di Boulogne vedranno il giorno per essere poi abbandonati definitivamente nel 1812. Quanto ai battelli stessi, alcuni saranno semplicemente distrutti, e altri finiranno la loro carriera come battelli da pesca o marciranno nei porti, senza aver mai servito come trasporti di truppe, uso per il quale erano stati costruiti.

 

2 – Studio tecnico storico

Dopo la Rivoluzione e il Direttorio, il Consolato e poi l’Impero, si vedeva solamente come mezzo per mettere fine alla minaccia inglese, l’invasione dell’Inghilterra; Muskeyn, un marinaio fiammingo, aveva a suo tempo portato in Francia vari piani di battelli piatti disegnati da Chapman e utilizzati con successo dalla marina svedese in un conflitto con la Russia. Pierre Alexandre Forfait, un ingegnere costruttore di talento, si vide affidare da Napoleone il progetto di costruire una flottiglia capace di attraversare la Manica con un’armata di invasione di quasi 120.000 uomini; essa comprendeva dei battelli cannonieri, oggetto di questo studio, ma anche prame, lance cannoniere, pinacce, e battelli scuderie. Quasi 2.000 imbarcazioni in tutto. Il battello cannoniere non sarà il suo più grande successo. La nave è una pessima navigatrice e deriva molto. E’, di fatto non adatta alla navigazione nella Manica, un mare molto più duro del Baltico.

La principale difficoltà nella ricostruzione di questi bastimenti è di radunare una documentazione sufficientemente affidabile. Le ricerche fatte ci hanno permesso di scoprire nei vari archivi del servizio storico della difesa e nella biblioteca di Boulogne numerosi piani e le loro varianti, come quella riprodotta qui. Disponiamo anche di liste di costruzione, installazione e armamento che permettono di avvicinarsi molto a quello che poteva essere il battello cannoniere dell’anno XII. Abbiamo anche avuto la possibilità di consultare, a Nantes, un fondo di archivio privato dei vecchi cantieri Crucy, costruttori di una cinquantina di queste imbarcazioni, per non dire dell’abbondante  corrispondenza di Bonaparte, degli ordini della flottiglia e anche del nostro fondo privato di documentazione. Questi documenti mostrano l’evoluzione e i tentativi di miglioramento di questo battello nel corso della sua esistenza.

 Biblioteca di Boulogne – riferimento 36184

 Il battello cannoniere è una imbarcazione di 19,50 metri di lunghezza, costruito in varie centinaia di esemplari, che naviga sia a vela che a remi. E’ anche un pessimo navigante sia a vela (la nave è poco invelata) che a remi, la quasi totalità dei fanti imbarcati non sapeva nuotare salvo che nel corso di alcuni rari addestramenti.

Può imbarcare 100 uomini e il loro equipaggiamento, ricambi compresi, mentre Napoleone, una alcune sue lettere vi voleva imbarcare fino a 130 uomini oltre al resto (rifornimenti completi, cavalli, cannoni, ecc.). Questa piccola nave, nella sua versione più corrente un cannone da 24 in avanti e un Gribeauval calibro 8 dietro. Questo pezzo da campagna deve essere sbarcato all’arrivo sulle coste inglesi. Il battello imbarca anche due cavalli che saranno affidati all’avantreno del Gribeauval, imbarcato anche lui ma smontato. Nel corso della sua esistenza, il battello darà spesso modificato, dotato di derive laterali per limitare la deriva, di falche per rialzare il bordo franco, soppressione della lancia piccola di bordo, della cucina, ecc. I piani del battello descrivono tutto ciò in modo preciso.

 

3 – I piani

L’ultima parte del libretto è dedicata alla descrizione delle 28 tavole dei piani di costruzione della monografia. Queste tavole sono riprodotte a scala ridotta e sono commentate da Denis Désormière, autore dei piani.

Tipografo di mestiere, ha utilizzato un programma specifico e soprattutto destinato al disegno in due dimensioni. Una funzione permette, nonostante tutto, di creare un effetto “3D” utilizzato per alcuni schizzi.

L’ordine delle tavole è concepito secondo una logica di lavoro che permette di realizzare la nave in “carpenteria”. Le coste di innalzamento, di riempimento e l’insieme della carpenteria sono dettagliate.

Come si presenta, con 62 coste e 32 scalmi, la sua realizzazione in “arsenale” può presentare qualche difficoltà minori in modellisti alle prime armi. Nondimeno, è si può fare un modello con scafo chiuso, appoggiandosi solamente alle coste di innalzamento e chiudendo la nave davanti e dietro con due “conchiglie” piene.

L’artiglieria del bastimento, nella sua versione più classica che noi presentiamo, si riassume in due pezzi: un cannone da 24 su scivoli e un Gribeauval da campagna del calibro da 8. Si può anche pensare a un armamento differente, con un affusto m arino classico a prua, o anche con un obice o una carronata a poppa.

Le canon Gribeauval - Calibre 8

 

Il cannone Gribeauval – Calibro 8

La scala scelta è quella a 1/36 e rende un modello di dimensioni onorevoli. Ai modellisti che preferiscono una nave di “buona taglia” raccomandiamo la scala 1/24, più appropriata. Sarà sufficiente per questo applicare ai piani un coefficiente di 1,5.

 Il libretto e le tavole dei piani sono presentati in una copertina di cartoncino di buona qualità.






Autore : Sophie Muffat, Pierre Grandvilliers et Denis Désormière


Dimensione del modello
Lunghezza Larghezza Altezza
SOLO SCAFO 60 18 12
MODELLO ATTREZZATO 80 20 40



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Battello cannoniere da 60 piedi anno XII

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Presentazione di una monografia alla scala 1/36

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